Karkemish, la leggendaria città degli Ittiti, fu costruita su un altura che domina uno strategico guado dell’alto corso del fiume Eufrate, oggi corrispondente al confine tra Turchia e Siria. Menzionata già nelle tavolette di Ebla nel III millennio a.C. e citata persino nella Bibbia, venne distrutta dagli eserciti assiri di Sargon II nel 717 a.C. e da loro stessi poi riedificata. Nel 605 a.C. proprio da questa città Nabuccodonosor fermò la conquista egiziana della regione. Secoli più tardi furono i romani a ricostruirla conferendogli nuovamente grande importanza.

Le imponenti rovine della città sono ancora oggi circondate dai resti della cerchia di mura comprendenti un’area di circa 90 ettari. Karkemish fu scavata per la prima volta dalla missione archeologica del British Museum tra 1911 e 1920 e vi lavorò anche il giovane archeologo T.E. Lawrence (che successivamente per le sue gesta sarà detto d’Arabia); lo scavo fu presto abbandonato per lo scoppio della I Guerra Mondiale e, in seguito all’indipendenza della Turchia, l’antica città fu dimenticata ed occupata da un sito di interesse militare turco, completamente off-limits anche per gli studiosi.

Solo recentemente il sito è finalmente tornato, dopo quasi 100 anni, ad essere oggetto di studi di una campagna archeologica internazionale turco-italiana, che è finalizzata alla realizzazione in loco di un parco archeologico, per recuperare l’area alla ricerca e alla fruizione. Le Università di Bologna, Istanbul e Gaziantep, infatti, stanno collaborando per riportare alla luce la plurimillenaria storia di questa antica città. La missione è diretta per la parte italiana dal Prof. Nicolò Marchetti dell’Università di Bologna.

Missione Archeologica TURCO-Italiana
DI KARKEMISH - TURCHIA

copertine delle riviste internazionali World Archaeology e Ktuel Arkeoloji